L’Io nella Visione Biotransenergetica

 Altrove abbiamo indicato nella dinamica giocata tra la parte e il tutto, tra Io e Dio la dinamica originaria che sottintende ogni cosa.
Il versante divino esprime la metafora dell’uno, la sorgente, l’essenza, l’origine, il campo, il luogo dell’emanazione.
Nella visione della BTE, l’emanazione del flusso delle forze archetipiche anima tutte le manifestazioni dell’esistenza, tutte le parti, tutti gli Io (entità interconnesse).
Esso scorre e, nell’Io, introduce la dimensione evolutiva.
Il versante dell’Io è quello della parte, dell’individuo che tende, prima di tutto, a conservare se stesso. Esso vuole stabilità.
Nell’individuo, pertanto, la dinamica originaria si gioca tra il flusso delle forze archetipiche e le strutture conservative dell’Io.
Per quanto riguarda il flusso delle forze archetipiche, ormai sappiamo di cosa stiamo parlando; per quanto riguarda, invece, le strutture conservative dell’Io è necessario approfondire la questione.
In una concezione unitaria, dinamica e interconnessa, anche il concetto di Io in quanto identità personale assume significati che lo trascendono.
Per prima cosa il Modo Ulteriore della concezione BTE estende il concetto di identità personale a ogni manifestazione del vivente. Ogni manifestazione è un Io, con un’identità personale, attraversato dal flusso delle forze e tenuto insieme da strutture conservative.
Esistono evidentemente innumerevoli livelli di complessità dell’Io e ciascuno presenta caratteristiche specifiche determinate dalla qualità del flusso, evolutivo, delle forze archetipiche che lo attraversano.
La gamma della complessità si estende dalla metafora di Dio, l’Io totale che tutti li comprende, all’unità ternaria, l’evento semplice.
Il concetto di Io totale vuole esprimere l’infinita complessità divina, l’onnipresenza, l’onniscienza e l’onnipotenza dell’insieme di tutte le possibilità possibili di Io.
Il concetto di unità ternaria è stato trattato estesamente, dobbiamo solo qui ricordare come l’evento semplice, la trinità interconnessa, il Transe elementare, possano venire riconosciuti come un espansione del concetto psicologico classico di Io.
Volendo riferire all’individuo la lettura BTE dell’Io ci troviamo di fronte a un quadro nel quale l’Io compie la sua giornata evolutiva di graduale integrazione di sub-unità (entità interconnesse).
L’Io, infatti, nonostante operi per la conservazione e la stabilità, non può essere visto come un sistema statico, bensì dinamico, animato dalla danza incessante delle parti che lo compongono. Quando io parlo di me, in realtà parlo di quella parte dell’Io di cui sono cosciente in quel dato momento.
Inoltre l’Io di cui sono cosciente dipende dal mio stato di coscienza e dal mio grado di consapevolezza.
Se, ad esempio, avrò appena ricevuto un rifiuto, sarò in uno stato depressivo e dirò di me: «Io sono una persona insignificante, incapace, brutta e cattiva».
Se il giorno dopo troverò l’amore della mia vita facilmente mi sentirò entusiasta della vita e dirò: «Io sono una persona fortunata, capace e desiderabile».
Un grado di consapevolezza più elevato mi consentirà di rendermi conto che: «Io valgo e sono importante anche se sono stato rifiutato».
Sembra utile identificare un Io che chiameremo Io decodificato o più semplicemente Io con l’immagine che abbiamo di noi stessi, ciò che pensiamo di essere, quella parte che in ogni istante conosciamo di noi stessi, quell’insieme di sub-unità ternarie interconnesse, che in ogni dato momento siamo in grado di decodificare dall’oceano indistinto del nostro campo di coscienza, dal mare magnum delle nostre possibilità esistenziali.
L’Io decodificato, in definitiva, è una rappresentazione di noi stessi, quella parte di noi stessi che in un dato momento siamo in grado di rappresentarci.
Il grado di Transe che si realizza tra le varie sub-unità dell’Io decodificato determina il loro grado di integrazione e di conseguenza il livello di coscienza.
Esattamente come nei condensati Bose-Einstein la sintonia vibratoria delle diverse molecole produce un tutto integrato, così la coerenza delle diverse sub-unità ternarie interconnesse realizzabile mediante la Persistenza del Contatto e la Padronanza del Transe conduce a una loro sempre maggiore integrazione nei diversi Io decodificati i quali a loro volta potranno realizzare una graduale integrazione in quello che chiameremo Io individuato o Sé. 
L’Io individuato o Sé, infatti, sta a indicare quell’insieme di Io decodificati che, integrandosi mediante istanze di relazionalità quantistica, concorrono alla creazione di quel tutto intero che costituisce la globalità del nostro essere o corpomente. 
L’Io individuato, in definitiva, è la struttura integrale del nostro essere che connette ogni nostra parte. Rappresenta l’insieme di tutte le nostre modalità e possibilità passate, presenti e future, di essere, compresa la sua potenzialità di trascendere se stesso. 
Il Sé, infatti, tende a trascendere la propria individualità per vibrare in sintonia con gli altri Sé e ricongiungersi al tutto, l’Io totale, o Sé transpersonale, Dio, colui che è.
tratto da “Biotransenergetica”, di Pier Luigi Lattuada

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