Transpersonale e personaggi

Transpersonale non è una dottrina, un credo o una parrocchia. Transpersonale è un modo di pensare e vivere trasversale e transculturale. Questo significa che in ogni ambito e in ogni cultura, in ogni fede o in ogni filosofia, nell’arte o in politica è possibile riconoscervi o meno elementi di ordine trans personale.
Consideriamo tre esempi molto diversi tra loro: Timoty Leary, il guru della psichedelica professore di Harvard scomparso di recente, Jeff Bridge, l’attore di Holliwood e un episodio della storia di un’ anonima suora cattolica durante la guerra dei sei giorni tra arabi e palestinesi.

Timoty Leary ebbe una vita avventurosa, compi i primi esperimenti con LSD ne laboratorio dell’Università di Harvard, venne poi espulso e imprigionato, ma continuò per tutta la vita la sua lotta per la liberazione della mente dalla mente, fino a venire definito da Nixon, l’essere più pericoloso sulla faccia della terra. Il suo motto era: “Turn on, turn in, drop out”, traducibile con: “ Accenditi (o potremmo dire, svegliati), sintonizzati, lasciati andare.

Chi fosse interessato a saperne di più su Timothy Leary non si perda il sito:

Jeff Bridges indimenticabile protagonista de il  Grande Lebowsky vincitor di Golden Globe a premio Oscar e da sempre indifferente alle lusinghe dello star system, alla domanda su quali siano le caratteristiche di un buon attore risponde: “ Fai poco, parla poco, rispondi alle domande”. Linee Guida indispensabili di buono psicoterapeuta trans personale, potremmo dire.

Per saperne di più s Jeff Brides si vada al link:

Nello straordinario libro di Susan Abulhawa, Ogni Mattina a Jenin che narra il dramma di una famiglia araba lungo i sessant’anni della guerra Israelo-Palestinese si racconta di un soldato che disse ad una suora che aveva trasgredito i suoi ordini, portando in salvo una bimba palestinese:”Zitta se no ti ammazzo qui su due piedi”. La suora rispose: “ Spara, non siete diversi dai nazisti che volevano impedirmi di prendermi cura degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.”

Da Abulhawa S., (2011) Ogni Mattina a Jenin, Feltrinelli, Milano

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