Le diverse leggende sulla fondazione di Milano convergono nell’indicare la città come un luogo di mezzo (Mediolanum) ed è da qui che parte il nostro progetto.
E’ dal mezzo che vogliamo muoverci, è al mezzo che vogliamo tornare, è nel mezzo che vogliamo restare: il centro. Qui, risiede a nostro avviso, lo sguardo transpersonale. E’ dal centro che emana, è al centro che torna, è al centro che resta.
Le metafore del centro si sprecano, vogliamo qui risaltarne una: la consapevolezza.
Consapevolezza come fiore che sboccia nel centro dell’essere.
Il profumo di questo fiore vogliamo chiamarlo Gnosi Transpersonale.
Vogliamo con questo affermare l’esistenza di una modalità di conoscere intuitiva in grado di accompagnare l’essere umano alle soglie del mistero. Questo modo di conoscere è immediato e diretto e differisce radicalmente dalla modalità di conoscenza razionale che ha nel pensiero logico-lineare il suo strumento operativo.
La storia della filosofia e la storia delle religioni ci insegnano che nei millenni queste due modalità di conoscenza, descritte con i termini più diversi hanno prodotto svariati sistemi filosofico – religiosi, per lo più in disaccordo tra di loro.
Con il termine Gnosi Transpersonale non vogliamo proporre un alternativa ad una delle due modalità di conoscenza, vogliamo suggerire che da tempo sono a disposizione frammenti di un’ epistemologia integrale in grado di trascendere e includere i due sistemi in questione.
Intento del progetto editoriale non è ripercorrere la storia della psicologia trans personale o la storia del dibattito tra perennialisti e costruttivisti, relativisti e universalisti, idealisti e naturalisti e così via, intento di Scientific Transpersonal è mettere in rete “frammenti di un insegnamento sconosciuto”, come direbbe Gurdjeff, ospitando la produzione culturale di tutti coloro che con l’umiltà e la competenza di cui sono capaci rivolgono al mondo lo sguardo unico della consapevolezza.
Con Einstein crediamo che la scienza senza la religione sia zoppa e la religione senza la scienza sia cieca.
Crediamo nella possibilità di tracciare le linee di una Scienza che non pretenda di affermare certezze senza rinunciare a fornire garanzie di validità, non si inaridisca in protocolli sperimentali verificabili e ripetibili senza per questo rinunciare ad interrogare la natura con procedure di indagine attendibili; non si riduca al misurabile ma sappia come auspica Maslow, estendere la sua giurisdizione e i suoi metodi, voglia avventurarsi con coraggio la dove gli angeli esitano come suggerisce Bateson e allo stesso tempo, sappia con umiltà fermarsi alla soglia del mistero.
Riteniamo che sia utile e necessario operare per l’affermarsi di una Scienza della Coscienza, vale a dire una conoscenza che offrendo garanzie di validità sappia parlare con autorevolezza del viaggio partecipativo del Sé individuale nel Regno di Psiche, dell’Anima individuale nell’Anima Mundi, dell’individuo nel Cosmos.
Offriamo uno spazio perché l’esperienza interiore di ordine trascendente e l’esperienza fenomenica del mondo naturale, cultura e ambiente, coscienza e materia, possano venire indagati in un ottica partecipativa, dinamica ed interconnessa mediante l’impiego di quello sguardo trinario suggerito da San Bonaventura e riproposto da Wilber: gli occhi della carne, gli occhi della mente, gli occhi dello spirito.
Vogliamo contribuire, seguendo il suggerimento di Confucio, a dare o meglio restituire il giusto nome alle cose, il giusto nome a termini come: Scienza, Psiche, Teoria, Anima, Spirito, Sacro, Medicina, Vuoto, Amore, solo per citarne alcuni.
P.L. Lattuada M.D., Ph.D.
Direttore Scientifico