Oltre la mente 11 EUROTAS International Conference

Oltre la mente

11 EUROTAS International Conference
15-18 Ottobre 09
Milano
Italia
Oltre la mente
Verso una Coscienza dell’Unità
Da una Cultura della Competizione a una Cultura della Condivisione
Osare aprire le porte
Osare l’unità
Siamo tutti prigionieri della nostra mente. Questa scoperta è il primo passo nel viaggio della liberazione.
Ram Dass
Non due recita l’onda che galoppa oceano madre,
non due sussurra fratello vento alla fragranza fiore,
non due scroscia sorsi d’umida estate sorella nube in groppa al cielo,
padre di sprazzi accesi,
non due brilla il raggio che si specchia nei ghiacci,
sciolto sole, sussurro di bianco andare,
non due madre, copiosa madre custode del fuoco
disperso in volo da sorriso vapore,
non due germogliato seme di riverso cuore
non due risuona il battito dei diecimila esseri.
Non due, è il termine che meglio definisce la via nella millenaria tradizione taoista, nell’Advaita Vedanta il termine Advaita significa, non duale. Il Vangelo di San Tommaso recita, “se non farete del due l’uno non entrerete nel regno”, i padri della psicologia da William James a Rollo May a Ken Wilber recitano: la malattia originaria della società moderna è la separazione, il dualismo tra soggetto e oggetto, la fisica moderna afferma: la materia è energia.
La proposta della 11 Conferenza Internazionale dell’EUROTAS, che riunisce in cinque giorni di conferenze, worksops e gruppi di lavoro, esperti di oltre trenta paesi provenienti da ogni continente, è quella di osare l’unità.
Osare di varcare i confini della paura, madre di tutti i giudizi, varcare i confini del giudizio madre di tutti i dualismi, varcare i confini del dualismo, madre di ogni conflitto sia esso interiore, relazionale, sociale, culturale, politico, religioso.
Osare la fiducia, nella nostra vera natura, madre della libertà, il coraggio della responsabilità e della compassione per la nostra umana condizione.
Osare una teoria scientifica e una pratica sperimentale che nascano dalla prospettiva unitaria dell’esperienza interiore di ordine transpersonale in grado di aprire la strada verso un’ecologia della mente e una cultura della condivisione.
Osare la discesa dal mondo delle idee della visione transpersonale al mondo della realtà quotidiana attraverso proposte operative nei suoi diversi campi di applicazione con particolare riguardo agli ambiti: scientifico, educativo, sociale, ambientale.
Premessa
Il Logos discende e sembra raggiungere la nostra coscienza attraverso un hardware composto da 10¹cellule, il cervello umano e agire nel mondo grazie ad un hardware composto da 100 miliardi di cellule, da 2300 a 4600 trilioni di copie di DNA. Forse.
Ogni cellula del cervello sembra possedere 10¹ atomi. Forse.
Viviamo in quasi sette miliardi in un universo nato, sembra, da 13 a 20 miliardi di anni fa da una palla di fuoco calda 18 miliardi di milioni di milioni di milioni di gradi, abitiamo un pianeta che sembra appartenere ad una galassia costituita da 5 miliardi di stelle, situata in un universo che sembra costituito da 5 miliardi di galassie. Forse.
Contribuire con parole ed opere in un simile contesto richiede e richiederebbe prima di tutto sacro rispetto, solenne silenzio, umile consapevolezza della nostra umana condizione, fratellanza solidale e amore compassionevole per i nostri simili.
Senza scomodare la scienza e la religione, basterebbe il buon senso.
Da queste premesse muove Om, Associazione per la Medicina e la Psicologia Transpersonale nell’organizzazione dell’ 11th Eurotas Conference dal titolo Beyond the Mind (Verso una Coscienza dell’Unità. Da una Cultura della Competizione a una Cultura della Condivisione)che si terrà a Milano dal 15 al 18 ottobre 2009.
Il Contesto
Ma la hybris (dal greco ingiustizia, prevaricazione degli elementi che conduce ad uno strappo nel tessuto armonico della realtà) che ci abita spesso ci spinge a costruire cattedrali sul nulla, ci fa andare di fretta, ci fa dimenticare di restare. La visione transpersonale se ha un senso, lo trova prima di tutto nella condivisione, la condivisione di Sé, delle proprie risorse e potenzialità creative ma anche dei propri limiti e delle proprie ombre, nella sinergia e nella risonanza piuttosto che nella competizione e nel raggiungimento di obbiettivi. La visione transpersonale viene da lontano ma lo fa con un linguaggio e strumenti nuovi, forte di millenni di storia e soprattutto di tre secoli di scienza. E lo fa sapendo di non sapere.
Come ci ricorda Ervin Lazslo, ci troviamo nel vivo della trasformazione più profonda e più rapida che sia mai avvenuta nella storia dell’umanità, una trasformazione altrettanto radicale di quella che ha portato dal Medioevo alla società industriale solo che si è verificata nell’arco di decenni anziché di secoli. La circolazione dell’ informazione su scala globale dovuta alle tecnologie informatiche ha avuto ripercussioni drammatiche sull’ambiente, l’economia, la politica, l’educazione e la cultura in generale. Si è passati in pochi decenni da un mondo dominato da poche domande e monolitiche certezze ad un mondo che ci mette a disposizione migliaia di differenti percorsi per investigare il miracolo della vita, rispondere alle domande fondamentali rispetto a se stessi e a come vivere meglio. In pochi decenni, il pater familias, il prete del paese, o il saggio del villaggio hanno visto il loro potere diluirsi nel impetuoso torrente informazionale veicolato dai cavalli di troia della tecnologia digitale o più semplicemente della libreria del centro commerciale. Questo ha portato, da un lato, alcuni alla fuga in avanti tecnologica, ad una fede totale nel metodo scientifico, materialista e razionale, dall’altro, altri ad un arroccamento difensivo nel grembo dell’ortodossia religiosa e non solo, che ha prodotto un incremento delle spinte fondamentaliste soprattutto tra le popolazioni più povere e minacciate del pianeta. Tra le due tendenze, ormai da alcuni decenni si è venuto sviluppando un variegato mondo trans-culturale ricco di sfaccettature alcune più inclini a derive esoteriche o salvifiche, altre di impronta più semplicistica e prettamente commerciale, altre ancora che si avventurano in, a volte spericolate altre coraggiose, operazioni di sincretismo religioso e culturale. Alcuni usano il termine new Age, altri il termine olismo per definire questo fenomeno culturale tipico delle società avanzate del terzo millenni.
L’etica Transpersonale.
Il movimento transpersonale si differenzia radicalmente sia dal dogmatismo razionalista che dal fondamentalismo religioso che dal semplicismo new Age. L’etica transpersonale si abbevera alla fonte di una sorgente molteplice ma dalle acque chiare.
La prima delle fonti è la citata consapevolezza, che deriva dalla nuova scienza e dalla cultura eco-solidale, della delicata e assoluta interdipendenza tra le nostre vite e il pianeta. Questo significa sacro rispetto e piena assunzione di responsabilità per le nostre azioni e attitudini e significa anche operare per il benessere di se stessi e della propria comunità; dove per comunità si intendono gli altri esseri umani così come gli alberi e gli animali, le montagne e le foreste, le acque e gli oceani, che sono sacri in quanto animati dall’alito vivente e meritano lo spazio per crescere e sviluppare pienamente il loro potenziale.
Una seconda sorgente dell’etica transpersonale è costituita dai codici morali delle diverse religioni organizzate. Il movimento transpersonale è attivamente interessato alle tradizioni spirituali e alle loro suggestioni etiche, possiede inoltre gli strumenti e la competenza per favorire in ciascuno l’aderenza ai propri codici o alle proprie tradizioni e non ha nessun interesse nel sostituire a questi altre credenze o valori. La prassi transpersonale opera per la sinergia e la condivisione con l’intento di favorire il dialogo tra le diverse tradizioni e il riconoscimento delle complementarietà e somiglianze.
Una terza sorgente può essere considerata l’esistenza di un background di strumenti e conoscenze legate alla guarigione, alla padronanza dell’esperienza interiore e degli stati di coscienza. Si pensi al patrimonio della ricerca psicologica da James, a Freud a Jung, a Reich, Perls o Assaggioli,tra gli altri; alle terapie esperienziali, ai gruppi di incontro e di sviluppo del potenziale umano, ai modelli transpersonali di Grof, Tart, Weil, alla Visione Integrale di Wilber, alle cosidette “tecnologie del sacro” di antica concezione, alla scala dei bisogni di Maslow. Da questo vasto corpus di conoscenze e metodi emerge una morale per la quale ciascun individuo è chiamato a comportarsi in una maniera che sostenga e incoraggi la condivisione, il sostegno e l’amore reciproco per l’intera comunità dei viventi. Una morale che non invita semplicemente a sfuggire il malessere o ad evitare cattivi comportamenti ma che chiama in modo chiaro e inequivocabile ad un impegno proattivo per conoscere se stessi e le proprie ombre, onorare la propria vera natura in ogni campo sia esso psicologico, pedagogico, ecologico o socio-politico.
11th Eurotas Conference
Consapevole che le risposte sono nella domanda, intento dell’ 11th Eurotas Conference dal titolo Beyond the Mind (Verso una Coscienza dell’Unità. Da una Cultura della Competizione a una Cultura della Condivisione) che si terrà a Milano dal 15 al 18 ottobre 2009 è quello di offrire l’opportunità per creare un campo dove il Logos possa farsi Cuore e produrre Anima e l’Anima concretizzarsi in esperienze e progetti operativi. Le prime tre giornate saranno dedicate ciascuna ad una specifica area: Educazione, Scienza e Società. Le tavole rotonde vedranno la partecipazione di esperti, ai quali verrà richiesta prima che l’esposizione della loro conoscenza, il dono del loro cuore e la condivisione della loro saggezza di vita. Nei gruppi di lavoro e workshop i relatori avranno la funzione di facilitatori di processi in modo da favorire nei partecipanti l’insight (quella che Bohm chiama una conoscenza di nuovo ordine), la “vera conoscenza” che nasce dal silenzio della mente.
Nella quarta giornata verranno presentati i diversi contributi per giungere all’elaborazione di un Manifesto Transpersonale che sappia raccogliere in un documento organico i temi principali della visione transpersonale.
Le serate e gli intervalli saranno caratterizzate da eventi di teatro spontaneo, musica, canti, meditazioni.
La 11th Eurotas Conference avrà inoltre l’onore di ospitare due personaggi che non hanno bisogno di presentazione: Stanislav Grof e Ervin Lazslo che ringraziamo dal cuore per averci fatto dono della loro presenza.
P.L.Lattuada

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