Lettera dal Nuovo Direttore dell ITJ

Ho accettato con grande piacere l’incarico di nuovo direttore editoriale dell’Integral Transpersonal Journal, una rivista che ha tra i suoi intenti quello di conciliare scienza, tecnologia, arte e poesia nel campo del transpersonale. Inizio allora presentandomi ai lettori di questo periodico ed ai diversi autori che offrono la loro collaborazione.
Mi sono formata come medico psichiatra e ricercatrice nel campo delle neuroimmagini. Il mio percorso professionale può essere riassunto in poche parole: “Da terapeuta a guaritrice”. Ho cominciato come psichiatra per arrivare alla psicoterapia: lungo il cammino, il mio approccio alla dimensione psicologica è passato da quello biochimico a quello spirituale; dallo stato di vigilanza, come è definita la coscienza in termini medici, allo stato di coscienza. Dalla ricerca in campo psichiatrico con l’uso di tecniche di imaging cerebrale sono approdata ai metodi di ricerca qualitativa in psicoterapia.
Trovo stimolante l’impegno, assunto dall’ITJ, di conciliare scienza e poesia. Si tratta di un’impresa non semplice, di una sfida resa ardua dal fatto che buona parte delle esperienze riportate in ambito transpersonale sono di carattere molto personale e difficili da considerare oggettivamente: molto spesso è problematico esprimerle con il linguaggio scientifico, che, per definizione, è scevro dell’ambiguità e dell’ambivalenza del linguaggio corrente e non lascia per nulla spazio alla metafora. Ce lo ricorda Janet Cohen: “Il linguaggio scientifico ha una digressione di zero gradi, mentre il linguaggio poetico ha il massimo di digressione”.
Ritengo di fondamentale importanza offrire uno spazio nel quale gli psicoterapeuti transpersonali possano esporre in un linguaggio scientifico i risultati delle loro ricerche, e i filosofi transpersonali condividano i loro pensieri e le loro intuizioni in un linguaggio poetico e metaforico.
Come è stato sottolineato nel primo numero di questa pubblicazione, “La visione transpersonale è ampia, profonda, integrale e integrante.”; transpersonale può essere definito tanto un approccio filosofico per descrivere l’esperienza della vita umana, quanto un metodo terapeutico per trattare disturbi psicologici e forse anche fisici. E’ evidente come, in quest’ultimo caso, ci si debba confrontare con l’ambiente medico scientifico, provare l’efficacia e la riproducibilità dei metodi utilizzati, essere pronti a difendere la propria professionalità e forse anche a rigettare l’accusa di ciarlataneria che talora viene formulata dall’istituzione accademica.
Sono completamente d’accordo con l’intento dell’ITJ che, a questo proposito, dichiara: “Noi vorremmo contribuire a forgiare un’epistemologia che riconosca l’esperienza interiore trascendente e l’esperienza fenomenologica del mondo, della natura, della cultura e dell’ambiente, coscienza e materia; tutto può essere esaminato in una visione partecipativa.”.
Le pagine della rivista, che considero anche come un importante strumento per diffondere e promuovere la conoscenza nel campo della psicoterapia transpersonale, ospiteranno articoli nei quali si discuterà, con un linguaggio più scientifico, di metodi terapeutici. Ma accoglieranno con grande interesse contributi in forma di discussione filosofica, riguardo temi generali sull’essere umano, sull’ambiente, ecc. Ci sarà inoltre spazio per commenti su libri e articoli apparsi su altre pubblicazioni, sia relativamente ad argomenti di carattere transpersonale sia su questioni di interesse più ampio: in modo da favorire la loro diffusione tra i nostri lettori.
Ritengo che, qualunque sia la nostra posizione nel campo del transpersonale, dobbiamo essere consapevoli del mondo intorno a noi, tanto di quello accademico e scientifico quanto di quello economico e lavorativo. Credo, del resto, che condividere i propri pensieri, idee e persino dubbi sia il modo migliore per favorire il progresso della conoscenza scientifica e “fare la differenza” nello sviluppo umano. Non vedo l’ora di coinvolgere in questa appassionante impresa il maggior numero possibile di lettori e autori.

Giovanna Calabrese

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