Volendo ora tornare all’esperienza interiore potremo renderci conto che un mal di pancia o un sentimento di gioia o un comportamento paziente altro non sono, in prima istanza, che movimenti di energia vitale, espressione del flusso interconnesso che ci attraversa.
Tale flusso si esplica alla nostra coscienza come un fluire incessante di sensazioni, azioni e pensieri. Quanto più c’è integrazione, risonanza, armonia tra sensazioni, azioni e pensieri, tanto più vivremo un’esperienza soggettiva di benessere e il nostro corpomente potrà funzionare nel modo migliore.
Per sensazioni dobbiamo intendere, in senso molto lato, le sensazioni proprio ed esterocettive, le emozioni, gli stati d’animo, i sentimenti, le aspirazioni, i desideri ecc. Queste esprimono quell’aspetto del flusso interconnesso in entrata.
Tale flusso, muovendosi dal centro verso la periferia del nostro corpomente, porta alla nostra coscienza le informazioni dell’ambiente, sia interno che esterno. Per azioni, in senso lato, dobbiamo intendere i gesti, i comportamenti, gli atteggiamenti, i movimenti, le azioni che esprimono la direzione del flusso vitale in uscita che, muovendosi dal centro del nostro corpomente verso l’ambiente esterno, tendono alla soddisfazione dei bisogni e alla realizzazione del Sé.
Per pensieri, in senso lato, dobbiamo intendere le immagini, le fantasie, i ricordi, le riflessioni, le idee, ecc., espressione del momento elaborativo delle sensazioni in entrata e delle azioni in uscita. L’integrazione si realizza quando l’osservatore che è in noi mette in contatto il flusso interconnesso con le interruzioni del flusso. Sensazioni, azioni, pensieri sono veicoli attraverso i quali si esprimono sui diversi livelli del corpomente il flusso e le sue interruzioni. Il respiro è lo strumento mediante il quale l’osservatore può mantenere il contatto tra flusso e interruzioni. La Persistenza del Contatto tra flusso, respiro e interruzioni creerà le condizioni per la trasformazione.
tratto da “Biotransenergetica”, di PLL Lattuada