Il Brasile vuole il tuo cuore

–>        Gli occhi del Brasile quando ti guardano ti inviano il loro messaggio: il significato di ciò che fai risiede in ciò che fai e non c’è nulla da capire che tu non abbia già capito. Gli occhi sono quelli di madri che partoriscono per la strada o di bimbi lasciati sulla porta del pronto soccorso di Contagem; di Cristina la India, con arco e frecce nella favela della ferrovia, o del contadino scalzo che da il suo voto a chi gli promette le scarpe. La gente sa che va bene così, trasforma in danza la sua tristezza e beve cachaça ( la grappa della canna da zucchero). Per terra, sui marciapiedi di Rio de Janeiro, la “cidade maravilhosa”, disegna stelle col sale e accende candele, a Copacabana dispone rose bianche e bambole di pezza sulla spiaggia, in onore a Iemanjà, la Signora delle acque salate, la dea del mare; ai mercati generali, con arance e tabacco, compera statue bianche, rosse e nere, i santi e i diavoli che poi utilizza nei terreiros(luoghi di culto) di Umbanda  e Candomblè, dove la sera si va a guarire. All’inizio non capivo e la mia mente si stupiva. 


tratto da P. L. Lattuada, Sotto stelle diverse, ITI edizioni, Milano

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