BTE e Piante Maestre

BTE e piante maestre.

È giunto il momento di una presa di posizione ufficiale, vista la grande diffusione che sta assumendo il fenomeno nella società in cui viviamo, all’esterno e all’interno dei cerchi BTE.
Come forse qualcuno di voi sa, sono stato tra gli iniziatori del processo di diffusione dell’Ayahuasca in Italia fin dal lontano 1984. La BTE stessa deve molto a certe mie esperienze con le piante maestre, chi di voi ne ha dimestichezza avrà senz’altro riconosciuto nelle mappe e nei modelli BTE la mano dei maestri invisibili della foresta, delle praterie andine, dei deserti messicani o dei pascoli alpini. Esiste peraltro un forte movimento di rinascita dell’esperienza psichedelica nel mondo transpersonale e nella ricerca scientifica “alternativa”.

Cerimonie con le piante maestre sono disponibili facilmente a chiunque lo desideri, molti ne hanno fatto un business o semplicemente un mezzo di sostentamento, altri più onestamente e sinceramente un servizio e una scelta di vita.


Prima di esporvi la mia visione personale vi espongo la scelta istituzionale.
ITI e i responsabili dei percorsi formativi che promuove, a tutela soprattutto di tutti gli allievi e di tutti i professionisti formati, intendono mantenere una netta separazione dalle sessioni o cerimonie nella quale vengono utilizzate piante maestre.
Ogni singolo sarà ovviamente libero di proseguire od iniziare percorsi con piante maestre, così come di organizzare autonomamente cerimonie con le stesse.

Veniamo ora alla mia posizione, qualora possa interessarvi.
Io credo che ogni essere sulla terra dovrebbe avere accesso alla grazia e alla conoscenza che le piante maestre possono offrire.
Credo anche che questo sia un percorso intimo, individuale al quale, se il caso, si giunge da soli e si compie da soli. Una cosa è affrontare un viaggio nella foresta, cercare e trovare la persona, la collettività e il contesto adatti e farne esperienza periodica, un’altra è scendere sotto casa o compilare un format su internet e prenotare una cerimonia all inclusive in un agriturismo in toscana o in una palestra di Vigevano, o anche in un più oneroso retreat in Messico.

Un’altra cosa ancora è la scelta di seguire dottrine o gruppi con regolarità.
La mia, personale e non generalizzabile, esperienza è stata che quando chiedi ricevi e se chiedi bene e se stai attento poche parole del Maestro sono sufficienti per lungo tempo, perché poi a pedalare devi essere tu. Il Maestro è cosi ricco di abbondanza da essere indescrivibile, impensabile, ineffabile, terrificante e numinoso allo stesso tempo; a lui ci si avvicina con timore e sacro rispetto, lo si interroga con parsimonia e attenzione, si prega di essere stati bene attenti alle nostre richieste prima di procedere per il viaggio e poi soprattutto si fa tesoro di quelle piccole, poche perle che ci sono rimaste tra le mani al momento del ritorno.
A lui si è grati eternamente e, se vi piace il termine, devoti.

Il Maestro ci può distruggere con uno sguardo, ma non ci può salvare da noi stessi, meglio rinunciare subito all’illusione; la sua potenza e la sua ricchezza sono tali che un briciolo di queste sono come un nocciolo di plutonio arricchito, può attivare un processo a catena che non si arresta se non quando si esaurisce, che tu lo voglia o no. Ma nel frattempo ricorda, sarai sempre tu a dover pedalare e pregare il tuo Dio.

Forse non ti capiterà mai di incontrarlo, forse per questo lo aneli e indugi in quella ben nota coazione a ripetere, forse ne hai incontrato uno diverso dal mio che richiede invece dedizione, servizio, disciplina e continuità, non posso saperlo, per questo ci tengo a sottolineare che rispetto ogni scelta, quelle autenticamente consapevoli, quelle falsamente consapevoli, quelle prese per fede, bisogno, sfida, disperazione o leggerezza. Ognuna porterà dove deve.

Concludo onorando il Maestro che parla in me e che, da quando si è lasciato incontrare, non mi ha più abbandonato, mi insegna a imparare, mi ammonisce di non importunarlo con continue richieste prima di avere compiuto i passi da compiere, compreso e applicato gli insegnamenti ricevuti; mi ha insegnato e continua a insegnarmi ad organizzare i doni ricevuti in un metodo chiamato BTE.
Grazie dell’attenzione e Buon maestro a tutti.

Pier Luigi Lattuada

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