Anna e la Follia – P. L. Lattuada

Anna, l’italiana finita lì non si sa bene come, venuta da Trieste con un biglietto di sola andata comprato non si sa da chi, strizzava l’occhio ai maschi prima di scolpirti dentro parole pesanti così: «Senti, io sono stanca, sai? Sono veramente molto stanca perché io non dormo, capisci? Io sono quattro notti che non dormo! Io non dormo e non mangio nemmeno. Io sono quattro notti che non dormo e quattro giorni che non mangio niente, capisci cosa vuol dire questo? E io posso stare anche un mese senza dormire o mangiare, capito? Io faccio cose che tu non immagini nemmeno, sai? Perché io sono pazza, pazza, pazza, pazza, pazza, pazza, pazza. Io sono proprio folle perché la follia è bellissima. È bella la follia. La follia è meravigliosa, è la cosa più bella. Io sono spirito, hai capito? Il mio corpo non so cosa sia. Perché io sono pazza. Io sono molto spirituale, non sono materialista, odio i materialisti. Io sono molto religiosa, sai? Capisci, io adesso sono stanca e vorrei dormire, ma potrei anche non dormire. Io ho fame, ma non mangio. Non mangio perché posso non mangiare. Il mio corpo non mi dice niente se non mangio. Non lo sento il mio corpo. Capito? Io sono pazza, pazza, pazza! Io non sono come gli altri, io sono diversa da tutti gli altri. Io sono una zingara. Io rido per la strada, io parlo da sola. Parlo da sola e me ne fotto, capito? Io me ne fotto di quello che dicono gli altri. Io mi vesto di stracci e corro per le strade da sola. Io sto sempre sola, perché stare sola è bellissimo, perché sono folle e la follia è bellissima».
da Sotto Stelle Diverse ITI Edizioni, Milano

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