In via generale, con misfatto, voglio intendere la diffusa abitudine di ragionare in termini duali trascurando una delle due polarità in gioco. Volendo usare una metafora potremmo considerare uno spettacolo teatrale e individuare ciò che si svolge sul palcoscenico come la polarità presa in considerazione e ciò che si svolge…
Intorno al monte della pietra intatta urge un inverno di ghiaccio dentro, perfetta quiete
Togli il fiato prima di schiudere praterie di scioltezza e vagiti d’indecifrabile intesa prefiguri l’impareggiabile celebrazione del tao al ritmo sincrono della giusta azione lasci dentro l’orgia di mile battiti che festeggiano la missione compiuta
Accinto al convivio di casa porto con me lo sguardo dei tuoi occhi che rispecchiano il mio intimo cielo e ti vedo cuore di madre sussurrarmi la vita nel tuo grembo timido ancora oggi che ti appresti a un tramonto paziente ti riconosco afflato di sacri spiriti depositare con gesti…
Qui sotto descrivi un fervido grembo eco ridondante la cavalcata di assetati spazi il tuo vagito bianco incanta l’infanzia dei miei slanci che dentro ruggiscono l’assolo di un battito d’ali e la rotta incontaminata del Grande Gesto
vengo in memoria dell’indomito acceso bagliore sol invictus che sussurra adagio l’estate dei tuoi sogni da sveglio
Al tuo ingresso inesorabile chino parole grate sorella febbre madre per la lezione di stare tra le pieghe del tempo che non scorre ma ti prende alla gola ti impone l’affanno dei sensi e un vagabondaggio scomposto negli anfratti più osceni dell’anima irti assoli e crune d’ago da varcare senza…
Stormi di folaghe indugiano Le capovolte della necessità Con tuffi eroici al limitare dei ghiacci Germani in famiglia sintetizzano il rituale dell’appetito Ribaltando in cielo code arruffate Che il rintocco sincronico di aironi in volo Affresca con le tinte del sole Sprazzi di bagliori invernali Redatti a scompigliare il Grande…
Quando arrivi Strapazzi le vesti alle fanciulle in fiore Spettini l’animo con la carezza del risveglio Mitighi l’arroganza del sole Con l’equilibrio dei tuoi sospiri Alla cui luce estorci una sensata ingordigia. Accolgo il tuo invito alla cerimonia dell’inizio Dico festa ai rintocchi dell’abbondanza.
Il sotterfugio dei sensi imbandisce un focolare ardente agli spiriti del vento che vagiti d’abbondanza riversano copiosi.
Incuti una vertigine assetata D’ambra vagiti E la navigazione indiscussa dei cieli
Mi inviti all’incanto alla stringente impellenza di esserti a fianco partecipare al riverbero timido di una tristezza antica che svanisce alla benedizione dei tuoi gesti puri e sparpaglia per casa una moltitudine di sorrisi. La geometria sacra dei tuoi passaggi in vita tratteggia i bagliori dell’alba che il mio sguardo…
Zittisci il sole al grande blu inerpichi lo sberleffo dei temerari che si cercano altrove
Estorci al cielo L’assolo infuocato della presenza Carezza, dedito velo Ad attoniti passi