Luna grande a Monte Carmel 
L’acceso velo che mi susciti adagio intona il bagliore dell’alba 
al misfatto immemore dei miei giorni normali
Il vagito ridondante dei grilli
Suggella il silenzio 
Alle indaffarate menti
Che ti portammo in pegno
Passi e frattaglie di un tempo avanzato
Depositammo al limitare del bosco
Al cospetto della quercia madre
Dove i rovi diradano
La cerimonia della nostra commossa presenza
E la vertigine di sconfinare nei territori del cuore
Dove osano Il sorso creativo dei nostri sorrisi più veri
E la festa
Di stare adesso nel dono di Sé

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