Zero
Se riflettiamo sulla nostra esperienza interiore possiamo trovare conferma del fatto che ogni volta che lasciamo andare le nostre identificazioni con i contenuti dell’Io (il pieno si svuota), alla nostra coscienza affiorano i contenuti del Sé (il vuoto si riempie), la forza della nostra vera natura, l’essenza di ciò che realmente siamo. Questo fatto forse non può venire confortato dalle misurazioni richieste dai canoni della scienza riduzionista, ma è sotto gli occhi di chiunqu
e lo voglia verificare, di chiunque voglia mantenere la Persistenza del Contatto per il tempo sufficiente (legge della Naturalezza Naturale). 

Persistendo nel contatto e lasciando fluire, la nostra mente si svuota, i falsi bisogni svaniscono, le diverse persone, i ruoli, le maschere che ci siamo costruiti addosso si dissolvono, alla fine ritroviamo sempre e solo noi stessi. In fondo al tunnel compare la luce, sempre, così come dopo la notte più buia arriva l’alba, sempre.
Persistendo nel contatto e lasciando fluire, le tensioni croniche del nostro corpo, depositarie dei traumi del passato e degli attuali conflitti dell’Io si sciolgono. Nel nostro organismo riprende a pulsare la vita, la pulsazione biologica e la guarigione si compiono.
Guarigione che, ricordiamo, è caratterizzata sempre da un trascendimento creativo nel nuovo. Nuovo che emerge dal vuoto che si è svuotato dal pieno.

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